Ilaria Fiore: bizzarra bellezza raccontata e svelata in capi dalle stridenti ma alquanto perfette contrapposizioni. Sapiente equilibrio di contrasti. Pugliese, nata ad Altamura da una famiglia di sarti e pellicciai, fin da piccola Ilaria Fiore è mossa da un forte amore per l’arte e dal desiderio di diventare una futura artista. La moda bussa alla porta di Ilaria ancora adolescente, improvvisamente cosciente di voler intraprendere un percorso finalizzato alla sua realizzazione nel campo del fashion design.

Ilaria Fiore trova la sua creativa dimensione all’ Accademia di Costume e Moda di Roma, non solo accogliente, educatrice casa ma palcoscenico, trampolino di lancio di nuove, giovani promesse del fashion system. Infatti grazie al contest Talents 2016, indetto appunto dall’ Accademia di Costume e Moda con il patrocinio di Altaroma, Camera Nazionale della Moda Italiana, Regione Lazio e Roma Capitale, veste i panni del successo, conquistando lo scorso 30 gennaio 2016 il podio dell’autentico talento con l’ affascinante collezione Magda ed anche una speciale menzione per gli accessori . Il suo nome prende posto inoltre tra i 41 finalisti del noto progetto ITS2016 International Talent Support in scena il prossimo 16 luglio presso il Salone degli Incanti di Trieste, dove Ilaria competerà nella sezione Its Accessories.

Inatteso è il finale della sua trama. Principesse guerriere. Ingannatori animi gentili amalgamati a silenziosi ma turbanti streghe in essere. Morbidi drappi, fluide lunghezze, quasi cascanti, rimproverate dalla severità di opposti tessuti più rigidi. Liscia pelle di vitello, elegante cady di seta, innovativo neoprene: genuini ingredienti di un piatto da gran gourment. Capi asimmetrici, esteriori proiezioni di femminili esseri in balia di irruenti stati emotivi. Irrequieta bellezza ispirata alla donna morsa dalla tarantola, evocatrice del medioevale fenomeno del tarantismo. Aggressivo top monospalla in pelle stemperato dalla delicatezza di un leggero pannello, ponte in stoffa per una maxi iperfemminile lunga gonna. Doppia faccia, sperimentale blusa, dotata di un rivisitato colletto in pelle adesso più strong, si divide tra un perbenista drappeggio ed un’ anticonformista guancia in nappa, stesso pellame della gonna sottostante.

Casto abito nero, vestizione totale, quasi sacrale di una donna coperta, celata da una scivolosa texture scura, armata da uno zippato fasullo gilet in color cuoio, maschera di un insolito, veritiero zaino sganciabile, necessario prolungamento di un outfit, perfetto ed equilibrato solo nella sua interezza. Le borse e gli immancabili accessori sono infatti ossigeno vitale in ogni look firmato Ilaria Fiore. Non solamente ornamento ma completamento indispensabile di una strettamente personale e per questo unica estetica funzionale. Inserti in pelle invadono spalle e braccia, cedevoli nappe disegnano lineari, pulite borse: robotiche anatomie, artificiali ammassi cellulari, protesi di un corpo assediato da laceranti tormenti, stanco di combattere, dibattersi e pronto ad arrendersi alla dualità dell’Io. Bianco e Nero. Bene e Male. Guerra e Pace. Creatività, impattante asteroide distruttore dell’ ordinarietà. Ed adesso solo avanguardia.

Giulia Fucile

Photo Credit: Accademia Costume e Moda