Etica, green, vegan, unconventional: la nuova moda si rinnova e stavolta anche nella sostanza. Dalle emissioni zero ai materiali alternativi, qualcosa nell’aria e nello stile (di vivere e vestire!) sta cambiando. Ed evolvendo. Il riciclo, la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di materiali non convenzionali per questo settore stanno diventando pane quotidiano di molti più brand. Emergenti inclusi!
Borse upcycling, abiti in marmo, gioielli che trovano nella pelle riciclata il loro nuovo oro. Incredibile ma, fortunatamente aggiungerei, vero. In un mondo in cui il tutto e per tutto è stato creato è ora tempo di re-inventare. Ri-fare. Ri-generare. Ri-vestire. Ma anche ri-cercare materiali alternativi e ri-progettare il prodotto non solo nella sua mera forma ma anche nella sua più intima materica identità.
Perché cambiando gli addendi e rifrullando gli ingredienti il risultato...beh si cambia. E se nelle nostre borse ci troviamo del sughero come del legno, nel tessuto gli scarti delle arance, nell’ultimo trench acquistato denim riciclato, sì stiamo andando verso la direzione e moda giusta. Vestire (materiali alternativi) per credere!
I nuovi brand del made in Italy scelgono strade e materiali alternativi, ricercando l’esclusività del prodotto fin dalla basi. Abbigliamento, accessori, scarpe, borse e perfino gioielli: la moda si inventa e reinventa abbracciando una filiera sempre più sostenibile e attenta all’ambiente.
Dal marchio italiano Fili Pari che ha brevettato un tessuto innovativo realizzando capi con polvere di marmo alla grande intuizione di Meraky che realizza borse esclusive con il packaging del caffè. E poi ancora la grande arte e maestria di Ambra Castello, che con un unico filo di nylon crea collezioni irripetibili, Fuscra che sceglie il legno per le sue clutch o Peekaboo! che nei suoi gioielli combina alluminio riciclato e uncinetto con tecniche di colorazione moderne ed ecosostenibili.
E restando in tema di gioielli i materiali sono alternativi anche per STKREO: Stefania Tortella recupera pellami di scarto di prima qualità e attraverso l’upcycling da vita alle sue fantastiche “architetture sartoriali”, dipinte a mano. Ma anche il sughero può diventare un materiale alternativo prezioso: il marchio sostenibile Adelaide C. lo ha reso protagonista delle sue borse.
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