Matteo Lamandini. Sotto la divisa? L’ironia. Dal taglio sartoriale ad un’eleganza sopraffina, nuova e ricercata, pronta a sorprendere... e sorridere. Piccoli dettagli, imprevedibili contrasti, inusuali tessuti per un gentleman memore di una tradizionale arte passata ma veggente di uno stile futuro, innovativo.

Pochi anni sono bastati a questo giovane emergente designer affinché il suo nome rimbalzasse in ogni angolo, muro, spigolo della moda. Modenese, classe 1989, si dedica inizialmente all’economia, ritornando però ben presto sui suoi passi, sulle sue scelte. Non poteva ignorarlo, il talento. Così, dopo aver intuito che la sua attrazione per la fattura degli abiti dei bancari era notevolmente più alta dell’interesse per complicati titoli o numeri, si rimette in discussione eseguendo un corso di modellistica a Bologna e poi dedicandosi totalmente agli studi in Fashion Design presso l’Istituto Marangoni di Milano. E si sa, se ti trova non ti lascia più, il talento.

Molte le tappe che lo hanno visto protagonista, vincente: dallo stage nell’ufficio stile uomo di MSGM, a Marni, fino alla meritata premiazione a Berlino nel 2014 per il talent Designer For Tomorrow, che gli ha permesso di eseguire una capsule collection per Tommy Hilfiger. La presentazione della sua prima collezione Primavera - Estate 2016, con il brand omonimo, si è tenuta alla Mercedes Benz Fashion Week di Berlino.

Da attore a regista di se stesso, nella collezione Autunno - Inverno 2016-17 “The new old age”, Matteo Lamandini trova l’input, l’ispirazione tra le righe del romanzo “La Guerra dei Bottoni”, unendo due concetti contrapposti, il nuovo e il vecchio. I capi si forgiano su apparenti discordie pronte a risolversi, a scendere a patti: abiti fatti da velluti tradizionali, a coste, da storici tartan ma anche da texture e tinte fanciullesche, il check, il celeste, il verde. Ingenue polo si mixano a saldi capospalla per una moda senza tempo. Bambini che giocano a mettersi la cravatta, gentleman che si divertono con stile, un solo stile, quello italiano firmato Matteo Lamandini. Perché si sa, premia sempre, il talento. Per info matteolamandini.com

Giulia Fucile