Simona Lomurno, un semplice nome custode di pregiata creatività, moda, ingegnosità. Museali, scultorei copricapo da indossare e sfoggiare. Cappelli come opere d’arte. Per essere davvero uniche e chic dalla testa ai piedi. Simona Lomurno è nata a Bari nel 1989, dove ritorna, dopo numerosi anni trascorsi a Matera, per studiare e laurearsi in Decorazione e Grafica d’ Arte, presso l’Accademia delle Belle Arti del capoluogo pugliese. Da sempre amante della fotografia, si avvicina al mondo della moda attraverso uno studio improntato alla realizzazione di ornamenti stravaganti. Le sue migliori idee generano sempre da istantanee, veloci scatti fotografici. Terzo occhio, ladro di anime ed attimi impercettibili. Click: sete di vita.

Nel 2015 nasce il brand Simona Lomurno con la sua prima collezione di cappelli, PungiCapo: approdo del suo più personale estro e sprigionata insolita genialità. PungiCapo deriva da una visiva somiglianza con il riccio di mare: appuntite fascette di serraggio, come i fili del più prezioso tessuto, circondano e si modellano intorno alla base morbida dell’elemento chiave della collezione, il cappello. Avanguardia pura. Sdoganata ogni regola. Niente è più come prima. Il primo prototipo, modello base e fonte da cui tutti gli altri hanno attinto è PungiCapo N°1: somma di un tubo trasparente e fascette nere. Ma l’insaziabile fame artistica della designer non poteva colmarsi così. Ricerca costante di nuovi materiali ed incessante studio di possibili decorazioni diverse, danno luce a L’Effimero: oltre 500 fascette unite a 30 m di tubo, alternate a fantastiche colorate farfalle di singolare vivacità.

Similare struttura per Il Volo dove il nero delle fascette trova maggior contrasto con l’inserimento di sorprendenti, bianche colombe. Un nastro di grosgrain da annodare sotto il mento per una bellezza favolistica, straniera, ricordo di pacifici mondi lontani. Immancabile la dedica e l’omaggio alla fautrice del cappello per antonomasia: madame Elsa Schiapparelli. Per lei Sol Levante: cornucopia, simbolo di fertilità, base di partenza per uguali fascette nere e bianche. Figurazione del sole e dei suoi raggi. Illuminante creatività. Fantastico è invece Alveare composto dall’ immancabile tubo nero e da fascette bianche, in parte ricurve su sè stesse. Nido di api e di una giocosa femminilità pronta a sfidare a suon di sorrisi e diversità gli altri, conquistando il suo scettro. L’ape regina è una sola. Rigoroso il Colbacco, riproduzione innovativa dell’omonimo classico cappello, forgiato qui però su 500 corte fascette collegate a 30 m di tubo. Total black per una donna forte e sicura di guardare il mondo dall’ alto del suo copricapo. Scrittrice di una femminilità tutta nuova, da inventare, esibire, sfoggiare. Spiccati vanti che mostrano ma non tradiscono, non svelano ciò che sovrastano. Per info http://simonalomurnoart.wix.com/simonalomurno